Pressione oculare: quando e come si controlla
Il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare richiede il monitoraggio regolare della pressione arteriosa, che è la pressione del sangue all’interno dei vasi sanguigni. Analogamente, per quanto riguarda la salute degli occhi, è importante valutare anche la pressione intraoculare o intraocular pressure (IOP), ovvero quella tra il liquido del corpo ciliare e la sua fuoriuscita dall’occhio, che ha la facoltà di tenere la pressione dell’occhio a livelli regolari.
Tuttavia, vi è una differenza significativa: mentre la pressione arteriosa può essere controllata anche a casa, la misurazione della pressione oculare deve essere eseguita esclusivamente dal Medico Chirurgo Specialista Oculista.

Perché controllare la pressione oculare?
La pressione oculare al di fuori dei limiti normali è un segnale da non sottovalutare. La misurazione della pressione intraoculare è chiamata tonometria; valori normali di solito oscillano tra i 12 e i 21 mmHg (millimetri di mercurio).
Un’elevata pressione oculare è spesso associata al glaucoma, una patologia seria che può causare danni cronici e progressivi al nervo ottico. Se non diagnosticato precocemente, il glaucoma può rubare progressivamente la visione periferica e poi la visione centrale, portando infine alla cecità completa.
Per questi motivi, è fondamentale che tutti si sottopongano regolarmente a controlli oculistici e monitoraggio della pressione oculare. In presenza di una storia familiare positiva per glaucoma o di ipermetropia i controlli devono essere precoci e più frequenti.
Quando controllare la pressione oculare?
Ogni anno, soprattutto dopo i 40 anni, è consigliabile prenotare una visita di controllo presso lo specialista oculista per monitorare la pressione oculare e la salute degli occhi nel complesso, al fine di cogliere per tempo eventuali segnali di allarme.
Come funziona l’esame per il controllo della pressione oculare?
La misurazione della pressione oculare è un esame indolore eseguito durante la visita di controllo in ambulatorio. Esistono diversi metodi per la misurazione della pressione oculare, compresa la tonometria con tonometri a contatto o non a contatto.
Se vengono rilevate anomalie nella pressione oculare, l’oculista può decidere di eseguire ulteriori esami diagnostici ambulatoriali quali la pachimetria corneale, al fine di correlare lo spessore corneale con la pressione oculare; il campo visivo, l’angolo irido-corneale o la tomografia ottica a radiazione coerente (OCT), che consente di studiare la morfologia papillare, lo strato delle fibre nervose peripapillari e lo stato delle cellule ganglionari retiniche, fornendo preziose informazioni sullo stato di salute del nervo ottico.